INTARSI IN MADREPERLA

Arricchire la tastiera o la paletta della chitarra con intarsi in madreperla, e' sicuramente un modo per personalizzare il proprio strumento.
La scelta delle figure, la complessita' dell' intarsio e il tipo di madreperla utilizzato, possono arrivare in alcuni casi a rivelarsi delle vere e proprie opere d' arte. Provate a soffermarvi sulle rifiniture in madreperla, argento e tartaruga di mandolini, mandole, chitarre e strumenti ad arco realizzati dall' alta liuteria del '700 e '800 : eleganti e quasi irraggiungibili per la loro complessita'.
Per intarsiare gli strumenti, vengono in genere, utilizzati due tipi di madreperla: quella cosidetta "bianca", ricavata dai gusci di una varieta' di ostrica perlifera e l'Abalone, caratteristica conchiglia della costa ovest della California, del Sud America e dell' Australia, il cui guscio, ( composto di una sola valva) , e' costituito da sottili strati di materiale siliceo che, durante le fasi di crescita del mollusco, stratifica ed aumenta di spessore.. Questo sistema di disposizione lamellare alternata, crea degli splendidi effetti di iridescenza cromatica.
Oggi, l' Abalone si trova con difficolta' e il suo prezzo e' cresciuto enormemente a causa delle catture indiscriminate che, in alcune zone di origine, hanno portato a vietarne la raccolta.
Esistono vari tipi di Abalone: verde, rosa, azzurro a seconda della cromaticita' dei riflessi.
Se volete cimentarvi in intarsi su tastiere e palette, avete due possibilita' per reperire la madreperla : ordinarla, gia' sgrossata in lastrine di varie misure, da STEWART MACDONALD'S, P.O. 1087, Bozenam, Montana 59715 USA, fax n. 406-586-1030 o ricavarla direttamente dalle conchiglie. Come fare?
Questa la procedura:
Si scelgono per prima cosa le conchiglie da " sacrificare".
E' possibile rifornirsi dai rivenditori di minerali e coralli dove e' possibile trovare anche dei gusci gia' molati sul lato esterno, una condizione che ci semplifichera' di molto il lavoro di molatura. Provate sempre a chiedere se in magazzino hanno per caso conchiglie crinate o rotte: invendibili al collezionista ma perfette per il nostro scopo ( costano meno).
E' importante che le conchiglie non presentino impurita' sulla superficie. E' facile trovare delle superfici "porose" ( danno provocato da piccolissimi organismi marini), che ci impediranno di sfruttare per intero la superficie dei gusci prescelti.
Le zone migliori da lavorare sono, quelle piu' "piatte": si evidenzieranno con una matita, prima di procedere al taglio. ( Vedi FIG.49 )
Con una sega a ferro o, meglio, con una a nastro dove avremo montato una lama adeguata, si passa al taglio dei gusci.
I pezzi di madreperla sgrossati, si spianeranno su una mola ad acqua fino ad ottenere le lastrine (da 1,5/2mm. di spessore) che utilizzeremo per disegnare gli intarsi.


IMPORTANTE: usate SEMPRE una maschera in caucciu' con filtri intercambiabili. La polvere dei gusci, se respirata, e' estremamente dannosa ai polmoni.


Passiamo ora al disegno degli intarsi.
La prima volta conviene evitare forme estremamente elaborate o figure con zone particolarmente sottili. La pratica con il seghetto da orafo ci permettera' con il tempo di raffinarci e di avventurarci in lavori delicati. Durante il taglio,a causa della pressione esercitata con la lama, e' facile rompere la lastrina di madreperla, compromettendo il lavoro.
Terminato lo studio delle figure, si riportatele in scala 1:1 sulla carta.
A questo punto ritagliate grossolanamente i disegni, lasciando un buon margine intorno e incollateli sulle lastrine di madreperla ( la Titebond glue o una vinilica a presa rapida andranno benissimo).
Un consiglio: conviene sempre fare delle fotocopie in scala 1:1 dei disegni, prima di incollarli : possono tornare utili nel caso la lastrina di madreperla si dovesse rompere.
Per segare le lastrine, e' indispensabile trovare un buon seghetto da orafo con lame, sempre per oreficeria ( qualsiasi grossista per artigiani orafi vi potranno fornire tutto il materiale).
Le lame per tagliare il ferro comunemente in vendita presso i negozi di hobbystica, sono sconsigliabili per il taglio della madreperla, in quanto perdono facilmente il filo e si rompono.
Come base di appoggio si utilizza un " Mollettone" per traforo ( si acquista nei negozi di modellismo ), ( Vedi FOTO 7 )
Iniziate a segare le lastrine, cercando di mantenere la lama, sempre in perfetta posizione verticale e quando la sega inizia a perdere il filo, non cercate di imprimere maggiore forza nel taglio ma sostituitela.
Terminato il lavoro di taglio, dovete riportare i disegni degli intarsi direttamente sul legno, nelle zone predisposte.
Cercate di riportare sempre il disegno della lastrina tagliata e non una copia del disegno originale: fra la lastrina tagliata e il disegno originale ci sono sempre delle piccole differenze di spessori e curve.
I disegni ricavati dalle lastrine, devono essere riportati, con il massimo della fedelta', sulle zone della chitarra dove verranno intarsiati.
Per eseguire con precisione questo lavoro, "graffiate" il legno con un ago robusto, facendolo scorrere lungo i bordi del pezzo di madreperla che potete fissare momentaneamente sul legno con una goccia di colla. ( Vedi FIG. 51 ).
Il segno lasciato dall'ago, sara' un'ottima traccia da seguire durante il lavoro di "scavo" nel legno.
Per creare l' alloggio al pezzo di madreperla si puo' lavorare con una fresa con punta da 1 o 2 mm. o con i bulini : lavoro, quest'ultimo sicuramente piu' lungo e difficile.
Ricordarsi di controllare periodicamente, i margini e la profondita' dello scasso che stiamo eseguendo, provando periodicamente ad alloggiarci il pezzo di madreperla: non deve sbordare troppo in altezza e non si devono presentare troppe fessure tra i suoi margini e le parete dello scasso.
Per fissare la madreperla nel legno si possono usare colle acriliche ( per intenderci, quelle con due tubetti che si miscelano fra loro in parti uguali ), o cianoacriliche ( incollano anche le dita in pochi secondi ) e stuccare successivamente, le eventuali imperfezioni sui margini ( ci sono sempre... ) con una pasta composta da colla vinilica a presa rapida e polvere della stessa qualita' del legno dell' intarsio.
Si puo' anche riempire lo scasso con la stessa pasta lignea utilizzata per stuccare( in questo caso, lasciatela leggermente piu' morbida),e pigiare delicatamente la lastrina di madreperla nel suo interno, facendo fuoriuscire la pasta in eccesso dalle fessure sui margini che cosi' si stuccheranno automaticamente.
Una volta che tutto sara' perfettamente asciutto ( attendere almeno 24 ore),si
passera' a livellare le sporgenze della madreperla o dello stucco in eccesso con della carta abrasiva n. 240 e successivamente n. 800, fissate su una superficie perfettamente piatta come un blocchetto di legno o di plastica rigida.
Con una carta abrasiva da "carrozziere" n. 1000 si leveranno i graffi finali e con un fiocco di ovatta della Dura-Glit ( si usa generalmente per lucidare i metalli e si puo' acquistare da un ferramenta), si lucidera' la madreperla strofinando energicamente.
Una goccia di olio di lino per uniformare ulteriormente il colore dello stucco a quello del legno e una passata con uno straccio di lana, concluderanno il lavoro.


1) La vostra attrezzatura di base
2) La cassa: progetto e costruzione

3) Il manico e il truss-rod: progetto e costruzione

4) Il disegno della paletta - Le meccaniche

5) La tastiera e i frets

6) Gli intarsi in madreperla

7) La verniciatura

8) Il ponte

9) Gli schemi elettrici